LE TOMBE DI FRANCESCO DE LA RATH E DEL VESCOVO MARTONO NEL TRANSETTO DELLA CATTEDRALE DI CASERTAVECCHIA

Nel transetto della Cattedrale sono da segnalare due splendidi monumenti sepolcrali, dotati di baldacchino, eseguiti nella seconda metà del Trecento: la tomba del Vescovo Giacomo Martono (1350 – 1370) e quella del Conte di Caserta Francesco della Ratta, morto nel 1359, membro di una famiglia di origine catalana, stabilitasi in Italia meridionale al seguito degli Angiò. Tali sepolcri assumono quale prototipo, quelli realizzati alcuni anni prima a Napoli da Tino da Camaino per i componenti della famiglia reale. La prima, nel braccio destro del transetto, eseguita a partire dal 1360 e adorna di affreschi, presenta un sarcofago sorretto da quattro pilastrini tortili, con tre medaglioni sulla faccia principale recanti le figure di Cristo nel sepolcro, e le immagini dolenti della Vergine Maria e dell’Evangelista Giovanni, intervallate da angeli con le braccia conserte. Una splendida “Crocefissione” ad affresco, piuttosto consunta, orna la parete di fondo. Si osservino il prezioso lavoro d’intaglio e gli affreschi nel baldacchino, la cui volta presenta al centro un Agnello Mistico, La fronte principale poi presenta Cristo e gli Apostoli, i cui busti sono racchiusi in clipei. Un’Annunciazione orna i pennacchi, mentre i pinnacoli laterali recano lo stemma del Vescovo, la cui figura giace distesa sul sarcofago sorvegliata dai due Arcangeli Gabriele e Raffaele. Sul lato opposto, la tomba di Francesco della Ratta, rifulgente nel suo marmo bianco, appare quasi spoglia, priva di qualsiasi decorazione ad affresco. Lo stesso baldacchino non è in asse con le sovrastanti finestre. Non era pertanto questa la sua collocazione originaria. Nel secolo scorso, durante alcuni restauri negli anni 50, alle spalle del sepolcro, furono rilevate tracce di una porta murata. Per il resto il sepolcro riproduce schematicamente quello del Vescovo Giacomo Martono sul lato opposto. Il sarcofago reca sulla fronte principale le effigi di Cristo, della Vergine Maria e dell’Apostolo Giovanni, racchiuse in clipei; ma a differenza di quello precedente, e con maggiore adesione ai prototipi napoletani di Tino da Camaino, è sorretto da tre figure femminili: la prima a sinistra, con una fiaccola; la seconda, al centro, con un randello nella mano destra ed un leone in quella sinistra; la terza a destra, con un turibolo. Sono le rappresentazioni della Fede, della Forza (o Fortezza), e dell’Eucaristia, le stesse virtù indicate dalla scritta commemorativa, incisa sul bordo superiore del sarcofago, come proprie del defunto.

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TOMBA DEL VESCOVO MARTONO

 

TOMBA DEL CONTE DELLA RATTA

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